IL COLPO DELLA STREGA E I RIMEDI ADATTI
Il disturbo è di per sé benigno, risolvendosi spontaneamente con il riposo e un’adeguata cura sintomatica, ma va gestito in modo corretto per evitare di far perdurare il dolore e la temporanea invalidità che lo accompagnano più a lungo del dovuto.
CAUSE
Alla base di un colpo della strega occasionale, di norma, non ci sono condizioni patologiche acute o croniche e, nonostante il dolore molto intenso ad esso associato, l’evento non comporta danni specifici ai muscoli paravertebrali coinvolti, né per la salute in generale. Non si verificano strappi, né si sviluppano ematomi. Non c’è il rischio di danneggiare i dischi intervertebrali, né i nervi circostanti. Tutto si limita all’insorgenza di una forte contrattura , non necessariamente commisurata né all’entità del movimento né agli sforzi imposti ai muscoli e legata più all’“impreparazione” dei distretti muscolari sollecitati che agli stimoli applicati.
Quando, invece, episodi di colpo della strega si ripresentano più volte nell’arco dell’anno, in concomitanza con una particolare attività, stress muscolari o in circostanze differenti, è importante rivolgersi al medico (preferibilmente un ortopedico esperto di patologie della colonna vertebrale) per approfondire la situazione con eventuali esami e indagini strumentali e verificare la possibile presenza di malattie vertebrali o discali, o altri disturbi specifici che possono favorire l’infiammazione/contrattura della muscolatura lombare.
A rischiare maggiormente il colpo della strega sono soprattutto le persone con muscoli lombari poco elastici e tonici per ragioni costitutive o a causa di uno scarso allenamento, di uno stile di vita sedentario e/o del mantenimento protratto di posture non fisiologiche, oppure chi presenta una muscolatura “stressata” da lavori pesanti o da sport/esercizi fisici non commisurata alla potenzialità individuali, soprattutto se svolta in ambienti freddi.
Benché il disturbo possa manifestarsi in qualunque momento della vita, a essere più spesso interessate dal colpo della strega sono le persone con più di 35-40 anni, età dopo la quale i muscoli e articolazioni iniziano a “invecchiare”, risultando più sensibili e venendo più facilmente messi in difficoltà da sollecitazioni e movimenti di ogni tipo. Un ulteriore fattore di rischio è il sesso: essere uomini non aiuta. E il peso: essere sovrappeso può rappresentare un altro fattore di rischio: per questo un’alimentazione adeguata e una dieta ipocalorica possono aiutare a prevenire il disturbo.
TERAPIE
Nelle ore successive a un colpo della strega, muovere la schiena è un problema, sia a causa della rigidità determinata dalla notevole contrattura muscolare sia perché ogni minimo movimento causa fitte lancinanti, ed è assolutamente sconsigliato. Ribellarsi alla limitazione funzionale è del tutto inutile e rischia soltanto di peggiorare la situazione, poiché va a sollecitare in modo sfavorevole i muscoli già sensibilizzati.
La prima raccomandazione per evitare di soffrire troppo e favorire il recupero è il riposo, a letto, nella posizione che causa meno dolore e che, in genere, corrisponde a quella in cui si è rimasti bloccati. Anche seduti, se è la posizione meno problematica. Prima di ricominciare a muoversi, con cautela e molto gradualmente per non rischiare di riacutizzare il disturbo, si dovrebbero attendere almeno 12-24 ore, periodo di norma sufficiente per ottenere un primo miglioramento dei sintomi. Protrarre più a lungo l’immobilizzazione invece, anche se in posizioni adeguate, non è utile perché, superata l’immediata fase acuta, i muscoli riescono a recuperare la propria funzionalità in modo più efficiente se vengono usati.
Benché il colpo della strega non sia associato a una significativa componente infiammatoria, nei primi 2-3 giorni, per alleviare i dolori è consigliabile assumere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per bocca. I FANS aiutano a migliorare la sintomatologia dolorosa di diverse forme di lombalgia.
Per ottenere un’azione antalgica senza esporsi al rischio di effetti collaterali, i FANS vanno assunti con dosaggio e durata del trattamento adeguati (in base alle indicazioni del medico o a quanto riportato nel foglietto illustrativo), sempre preferibilmente a stomaco pieno.
Può essere considerato anche l’utilizzo di FANS topici, come creme o gel che agiscono direttamente nella zona interessata dal dolore.
DA SAPERE
Per contrastare il dolore e l’intensa contrattura muscolare caratteristici del colpo della strega si può sfruttare anche l’azione antalgica e miorilassante del calore, ampiamente verificata da secoli di uso popolare.
Quando viene applicato su un muscolo o un’articolazione doloranti, il calore favorisce un maggior afflusso di sangue a livello dei tessuti interessati, aumentandone il metabolismo e accelerando gli scambi di ossigeno e anidride carbonica. Questi effetti promuovono una più efficiente eliminazione delle sostanze che causano il dolore e dei prodotti tossici di scarto del metabolismo muscolare, favorendo il recupero della funzionalità. Da qui la sensazione di benessere a livello della parte bassa della schiena.
In aggiunta, il calore inibisce la trasmissione degli stimoli dolorosi al sistema nervoso centrale e promuove i meccanismi di rilassamento del muscolo, con un beneficio apprezzabile già dopo pochi minuti di applicazione, che cresce con il passare delle ore. Per ottenere questi effetti favorevoli, è utile applicare un calore moderato, tale da aumentare la temperatura cutanea nell’area dolente di 3-4°C (portandola a circa 38-41°C), in modo costante per alcune ore al giorno, fino alla completa remissione.
Nel caso del colpo della strega e di altre forme di lombalgia acuta non associate a infiammazione, la terapia termica può essere attuata in modo semplice e pratico attraverso l’applicazione di fasce autoriscaldanti adesive, sulla zona della schiena interessata da contrattura e dolore. La fascia, quasi invisibile sotto i vestiti, va lasciata in sede fino a 8 ore e fornisce un sollievo protratto.