CAUSE
Nella presentazione comune della lombalgia acuta, il dolore si sviluppa dopo movimenti che comprendono il sollevamento, la torsione o la flessione anteriore del tronco. I sintomi possono iniziare subito dopo tali movimenti o al risveglio della mattina seguente.
Al contrario di quanto si possa pensare, questi movimenti di per sé non sono sufficienti a provocare la lombalgia, ma costituiscono invece il fattore scatenante il dolore in soggetti nei quali ci siano condizioni che già favoriscano lo svilupparsi di questa condizione (che li rendano cioè in qualche modo già “predisposti”).
La descrizione dei sintomi può variare da un dolore in un particolare punto a uno più diffuso. Esso può o non può aggravarsi con certi movimenti, come sollevare una gamba o assumendo particolari posizioni, come sedersi o stare in piedi. Un dolore che si irradia lungo le gambe (noto come sciatica) può essere presente. Un primo episodio di lombalgia acuta avviene solitamente tra i 20 e i 40 anni. Questo evento è spesso il primo motivo che spinge una persona adulta a consultare un medico.
Episodi ricorrenti si verificano in più della metà delle persone e gli episodi successivi sono caratterizzati dall’ essere solitamente più dolorosi rispetto al primo . L'incidenza del problema aumenta all'aumentare dell'età. A far crescere il rischio di lombalgia non è però solo il passare degli anni: anche lavori o attività che richiedono di piegarsi ripetutamente, di sollevare pesi o di ruotare ripetutamente il tronco possono portare a mal di schiena.
Inoltre le donne sembrano più predisposte a questo problema di salute, e avere sofferto di lombalgia durante l'infanzia aumenta la probabilità di soffrirne anche in età adulta. Anche il fumo predispone a un rischio maggiore di soffrire di lombalgia.
La causa più frequente è una contrattura muscolare in seguito a movimenti bruschi o anomali o sforzi anche banali, una problematica talvolta definita come colpo della strega.
Anche la gravidanza, che nelle fasi finali comporta l’assunzione di posture non fisiologiche per la colonna vertebrale, può condurre allo stabilirsi di contratture che danno dolore lombare.
Le cause del dolore lombare possono però essere anche altre, e più problemi si possono sommare contribuendo alla comparsa di fastidi alla schiena. Una causa diffusa, ad esempio, anche se meno rispetto alle contratture nella zona lombare, è la degenerazione dei dischi intervertebrali, quei cuscinetti presenti tra una vertebra e l'altra che consentono i movimenti della colonna vertebrale e attutiscono gli urti. Nella maggior parte dei casi il problema riguarda la quarta e la quinta vertebre lombare o la quinta lombare e la prima sacrale.
Alcune cause sono più frequenti tra i 30 e i 60 anni; si tratta dei problemi riguardanti la riduzione dello spazio intervertebrale (ad esempio un'ernia discale o la degenerazione del disco intervertebrale) e degli strappi muscolari.
Nella terza età è invece più frequente il dolore lombare scatenato dalla degenerazione delle articolazioni (come nel caso dell'artrosi e della stenosi spinale) o da una frattura vertebrale da osteoporosi, cioè il fisiologico calo di massa ossea che si verifica con l’età e che è favorito da una dieta povera di calcio e da una carenza nell’assunzione di vitamina D.
In casi più rari il dolore può avere alle sue origini problemi come la fibromialgia, la spondilite anchilosante, infezioni, tumori spinali, la coccigodinia e la sindrome del piriforme.
LA LOMBAGIA ACUTA
Quando il dolore compare improvvisamente si tratta in genere di lombalgia acuta, che può arrivare a causare un disturbo comunemente conosciuto come "colpo della strega". Spesso sembra che alla sua base non ci sia nessuna causa medica particolare, ma in realtà questo tipo di dolore lombare può nascondere problemi alla colonna vertebrale come la degenerazione progressiva dei dischi intervertebrali, le strutture che formano un cuscinetto tra una vertebra e l'altra consentendo i movimenti e attenuando gli sforzi di compressione.
Con il passare degli anni queste strutture possono danneggiarsi e può bastare un semplice sforzo per irritare le terminazioni nervose presenti nel disco intervertebrale o nel legamento longitudinale posteriore – il legamento che scorre nel canale vertebrale e che aiuta le vertebre a rimanere in posizione, correttamente allineate. Ciò provoca un dolore che a sua volta scatena la contrattura dei muscoli che circondano le vertebre.
Tale contrattura è a sua volta dolorosa, e alimenta un circolo vizioso che contribuisce al perdurare del dolore nel tempo.
Durante gli episodi acuti è bene osservare delle semplici regole di comportamento, come fare una lieve ma costante attività fisica, cercare di avere un'alimentazione corretta, coadiuvare il decorso della patologia con massaggi ed evitare di fare sforzi.
Per contrastare gli episodi dolorosi si può far ricorso anche ad antinfiammatori e antidolorifici non steroidei (FANS) acquistabili in farmacia senza obbligo di ricetta medica.
È sempre bene non sottovalutare un problema di lombalgia acuta ed è consigliabile consultare sempre un operatore sanitario per avere un consiglio su come approcciare il problema, sia questo il farmacista o il proprio medico di famiglia, che possono valutare la necessità di una visita specialistica soprattutto se il dolore risulta più intenso, o in presenza di sciatalgia, o se ci sono ricadute frequenti.
Il medico valuterà anche la necessità di analisi diagnostiche più approfondite che però, à bene tenerlo sempre a mente, non sempre sono necessarie. Radiografie, TAC, risonanze magnetiche infatti spesso in caso di lombalgia acuta sono superflue e contribuiscono solo ad aumentare i costi e le lista di attesa, ritardando anzi l'inizio di un trattamento completo, che includa anche esercizi di riabilitazione, che acceleri la risoluzione del problema. Andrebbero pertanto riservati solo in quelle particolari condizioni il cui il medico sospetti una condizione più compromessa.
Altre volte alla base della lombalgia acuta c'è un problema articolare: la distorsione delle articolazioni interapofisarie, le principali articolazioni della colonna vertebrale. In questa circostanza a scatenare il dolore è un movimento del tronco che porta alla lacerazione della capsula di rivestimento delle articolazioni che può causare una seria contrattura muscolare associata a un dolore che può accentuarsi anche con piccoli movimenti
Anche in questo caso la strategia migliore è il riposo associato ad antidolorifici, ma se il problema non si risolve nell'arco di pochi giorni è sempre consigliato rivolgersi al medico, per evitare che il quadro sintomatologico si aggravi o che il disturbo diventi cronico.
LA LOMBAGIA CRONICA
Purtroppo non tutte le lombalgie sono passeggere. Esiste, infatti, più di una forma di lombalgia cronica che riguarda una porzione non indifferente della popolazione. A volte il problema è causato da malattie che provocano di per sé la cronicizzazione di questo sintomo, mentre altre volte si tratta di una lombalgia acuta (magari dovuta a una semplice lesione o un danno accidentale) che diventa cronica. In quest'ultimo caso i periodi in cui si soffre di mal di schiena possono essere intervallati da periodi in cui il dolore dà tregua, ma il risultato è lo stesso: il fastidio diventa un compagno di vita e minaccia seriamente il benessere personale.
Le cause di questa condizione cronica possono essere più di una. Il problema può ad esempio partire dalle articolazioni (origine articolare), oppure può essere causato da un invecchiamento del disco intervertebrale che porta all'instabilità delle vertebre. Inoltre la lombalgia cronica può essere scatenata da un'infiammazione o, in casi più rari, da un'infezione o dalla presenza di un tumore.
Capita però che gli specialisti non riescano a identificare la causa del problema. In questi casi, più frequenti in età giovanile, si parla di lombalgia cronica idiopatica. In genere la ginnastica posturale è un rimedio efficace; per questo si ipotizza che la lombalgia cronica idiopatica possa avere alla sua origine dei difetti nella postura assunta durante la giornata (ad esempio durante lo studio, oppure al lavoro). Altre possibili cause potrebbero essere una scarsa mobilizzazione della colonna vertebrale o l'esecuzione di sforzi fisici in modo errato (ad esempio sollevare dei pesi da terra senza flettere le ginocchia). Infine, non è da escludere che entrino in gioco fattori psicologici; è stato infatti dimostrato che stress e depressione possono rendere cronico il mal di schiena.
In ogni caso, non bisogna dimenticare che la lombalgia non è una patologia ma un sintomo di un problema sottostante, e che solo agendo su quest'ultimo si possono ottenere effetti benefici duraturi.
Il trattamento della lombalgia cronica può richiedere approcci diversi a seconda della causa scatenante. Fra le possibili soluzioni sono incluse la fisioterapia e il massaggio, le radiofrequenze e le tecniche osteopatiche. In ambito clinico si ricorre spesso anche a metodiche di rieducazione posturale e riabilitazione. In casi più seri potrebbe essere necessario sottoporsi a interventi chirurgici. Sarà il medico dopo un'attenta diagnosi del disturbo basata anche su analisi ed esami strumentali a stabilire qual è la strategia clinica migliore da seguire.
SINTOMI
Il dolore lombare è per sua natura un sintomo. Ad esso possono associarsi anche altri disturbi. Fra i più frequenti sono inclusi spasmi muscolari, sensibilità al tatto, difficoltà di movimento, dolore ai glutei, all'inguine o alle gambe, debolezza, pizzicore o intorpidimenti degli arti inferiori e disturbi del sonno.
Nella maggior parte dei casi questi sintomi non richiedono un intervento dedicato, ma si risolvono se il dolore viene adeguatamente trattato. Diverso è se il dolore lombare compare in seguito a un trauma o se è associato a febbre e brividi, perdita di peso ingiustificata, una significativa debolezza alla gamba, improvvisa incontinenza urinaria o fecale e dolore addominale forte e continuo. In questi casi è fondamentale contattare il prima possibile lo specialista.
DIAGNOSI
Per arrivare a una diagnosi corretta i medici devono prima di tutto eseguire un'anamnesi approfondita. Per questo quando ci si rivolge al medico lamentandosi per un dolore lombare ci si può trovare letteralmente inondati di domande: dov'è localizzato esattamente il dolore? Quanto è intenso? Quando è iniziato? C'è qualche attività che lo aggrava e qualcun'altra che lo allevia? In questo modo è possibile arrivare alle radici del problema, obiettivo fondamentale per individuare la terapia più adatta.
Il medico potrebbe anche ritenere opportuno prescrivere degli approfondimenti diagnostici. Fra i più utili sono inclusi: radiografie per verificare lo stato di salute delle strutture ossee nella colonna vertebrale, la loro stabilità e l'eventuale presenza di masse tumorali; la Tac, utile per la diagnosi di un'ernia del disco o stenosi spinali; un mielogramma, che permette di identificare problemi alla colonna vertebrale, al midollo spinale o alle radici dei nervi; la risonanza magnetica, utile per analizzare la presenza di eventuali problemi a livello dei dischi intervertebrali e alle radici dei nervi, oppure per escludere cause come infezioni o tumori.
QUANDO PREOCCUPARSI?
Riconoscere la lombalgia e trattarla per tempo è importante per intervenire in modo tempestivo sulle sue cause senza dover ricorrere a soluzioni invasive. In alcuni casi l'assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, abbinata a un riposo appropriato, è sufficiente a risolvere anche un forte dolore in grado di bloccare letteralmente la schiena. Se però la situazione non dovesse migliorare entro un paio di giorni è bene chiedere consigli al medico.
In caso di lombosciatalgia, ovvero di mal di schiena che coinvolga uno o più nervi che fuoriescono dalle vertebre, è possibile tentare di tenere sotto controllo i dolori con un antinfiammatorio , ma è importante chiedere il prima possibile una visita al proprio medico o a uno specialista. In caso di dubbio, anche il farmacista può aiutare a capire le situazioni in cui è opportuno rivolgersi subito al medico, e quelle in cui può valer la pena iniziare con rimedi di automedicazione, per consultare un medico se il dolore non si risolve nell'arco di qualche giorno.
Se invece quella con cui si ha a che fare è una lombalgia cronica, caratterizzata da un dolore sordo che tende a farsi più acuto all'improvviso, i farmaci da banco non devono essere considerati una soluzione a lungo termine, ma solo un valido aiuto per tamponare il dolore nei momenti in cui si riacutizza, ed è fondamentale affidarsi a un esperto per individuare le cure più adatte al proprio caso. Temporeggiare aspettando che il dolore passi da solo è invece inutile: si rischia che il problema, peggiorando, diventi sempre più difficile da risolvere.
TRATTAMENTO
Il trattamento migliore per combattere il mal di schiena lombare dipende dal tipo di dolore, dalla sua intensità e dalla storia individuale del paziente.
Sono consigliate terapie a base di farmaci antidolorifici e antinfiammatori come i FANS per uso orale, sedute di fisioterapia, e trattamenti con il calore usando fasce autoriscaldanti adesive.
La medicina più efficace è però il riposo, cioè evitare sforzi inutili, in maniera tale da concedere ai tessuti danneggiati il tempo necessario per guarire. Tuttavia non è consigliabile restare a letto per troppi giorni; in caso contrario si correrebbe il rischio di indebolire la muscolatura necessaria per sostenere la colonna vertebrale, ottenendo l'effetto contrario, ovvero un ritardo nella guarigione.
In effetti l'esercizio fisico fa quasi sempre parte del piano terapeutico contro il dolore lombare. L'attività deve essere programmata con un esperto, ad esempio un fisiatra o un fisioterapista. In genere sono previsti sia esercizi aerobici che attività per rinforzare i muscoli, da abbinare ad uno stretching adeguato. Inoltre qualsiasi tipo di attività aerobica a basso impatto – come camminare o nuotare – può favorire la guarigione.
In alcuni casi, però, il dolore continua anche per molte settimane, a volte peggiorando. Questo tipo di dolore lombare può richiedere trattamenti più invasivi, come iniezioni epidurali di steroidi o una cura con interventi chirurgici.
PREVENZIONE
Anche se la degenerazione dei tessuti associata a molti casi di dolore lombare è un fenomeno naturale durante l'invecchiamento, alcuni accorgimenti possono aiutare a combatterla, a prevenire il mal di schiena lombare e ad evitare che diventi cronico.
Scoliosi, iperlordosi lombare, dismetrie degli arti inferiori e postura scorretta sono solo alcuni dei fattori su cui è possibile agire per ridurre il rischio che si aggravino, come gli altri problemi che possono interessare la statica della colonna vertebrale, devono essere affrontati per tempo e in modo specifico, affidandosi ai consigli dei medici, che possono aiutare anche a capire se le posture assunte tutti i giorni sono corrette oppure no. Inoltre è bene evitare di sollevare un peso senza piegarsi sulle ginocchia e di eseguire movimenti torsionali del tronco ripetuti.
La prevenzione dovrebbe iniziare già in età scolare, quando banchi e scrivanie dovrebbero avere un'altezza opportuna e zaini e cartelle non dovrebbero rappresentare un peso eccessivo. Accorgimenti simili valgono anche in età adulta, quando le postazioni lavorative devono essere adatte alle caratteristiche individuali. Infine, è importante ricordare che anche l'attività fisica è importante. Da un lato, infatti, consente di mantenere una struttura muscolare tale da sostenere la colonna vertebrale. Dall'altro aiuta a mantenere il peso nella norma; il rischio di mal di schiena dipende infatti anche dalla presenza di sovrappeso, e rimanere in forma aiuta ad evitare il dolore lombare.